L’amministrazione Trump ha rimodellato in modo significativo il Dipartimento dell’Energia (DOE), smantellando gli uffici chiave dedicati alle energie rinnovabili e concentrando l’attenzione sulla fusione nucleare. La mossa, rivelata questa settimana, rappresenta un netto spostamento delle priorità energetiche dalle energie rinnovabili consolidate verso tecnologie a lungo termine e non provate commercialmente.

Eliminazione degli uffici per le energie rinnovabili

La riorganizzazione elimina molteplici uffici centrali nell’agenda sull’energia pulita dell’amministrazione Biden:

  • Ufficio per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili (EERE) : responsabile del progresso delle tecnologie eoliche, solari e altre tecnologie rinnovabili.
  • Ufficio per le Dimostrazioni sull’Energia Pulita (OCED) : focalizzato sul finanziamento di progetti di energia pulita su larga scala.
  • Ufficio per le filiere manifatturiere e energetiche : mirato a garantire la produzione energetica nazionale.
  • Ufficio per i programmi energetici statali e comunitari : sostegno alle iniziative locali sull’energia pulita.
  • Ufficio per la distribuzione della rete : ha lavorato per modernizzare la rete elettrica nazionale.
  • Ufficio federale dei programmi di gestione dell’energia : utilizzo dell’energia gestita nelle strutture federali.

Questi tagli smantellano di fatto l’infrastruttura istituzionale alla base di molti degli obiettivi energetici dichiarati dall’amministrazione.

La fusione si potenzia

Al contrario, il DOE ha istituito un nuovo Ufficio della Fusione, estraendo la tecnologia dalla sua precedente collocazione sotto l’Ufficio della Scienza (che dà priorità alla ricerca). Questa mossa segnala l’impegno ad accelerare la commercializzazione dell’energia da fusione, nonostante rimangano decenni lontani dall’implementazione pratica. Inoltre, i programmi geotermici e di combustibili fossili sono stati consolidati in un unico ufficio, consolidando ulteriormente l’attenzione sulle fonti energetiche tradizionali ed emergenti di idrocarburi.

Previste sfide legali

Gli esperti prevedono che la ristrutturazione dovrà affrontare ostacoli legali, in particolare per quanto riguarda l’Ufficio per le dimostrazioni sull’energia pulita (OCED). L’OCSE è stata creata dal Congresso ai sensi della legge bipartisan sulle infrastrutture e i segretari di gabinetto hanno un’autorità limitata per smantellare gli uffici istituiti attraverso l’azione del Congresso.

“Il Congresso ha messo strette manette alle riorganizzazioni”, osserva Donald Kettl, professore all’Università del Maryland. “I piani in genere richiedono l’approvazione del Congresso o l’opportunità di una revisione da parte del Congresso”.

Ciò suggerisce che l’amministrazione potrebbe dover affrontare resistenze da parte dei legislatori che cercano di preservare i finanziamenti per le iniziative di energia rinnovabile. La mossa di dare priorità alla fusione, sebbene potenzialmente innovativa, va a scapito dell’immediata diffusione dell’energia pulita, sollevando interrogativi sulla strategia energetica a lungo termine dell’amministrazione.

Il rimpasto rappresenta un chiaro rifiuto della politica sulle energie rinnovabili dell’amministrazione Biden, segnalando un ritorno ai combustibili fossili e alle opzioni nucleari a lungo termine. Restano da vedere le conseguenze legali e politiche di questi cambiamenti.